[omissis]
Parmenide in sostanza disse questo: l'essere esiste; se non esistesse, dovremmo ammettere in modo più onesto ch'esso non differisce dal non-essere. Perciò lo concepì come immutevole e nient'altro gli parve ragionevole. Per dargli una perfetta dimensione lo immaginò come rigida sfera, solida, immota, senza datazione, uguale sempre da mattina a sera. Ciò che dentro si muove è una parvenza contro cui vale sempre l'avvertenza: "la stessa cosa è l'essere e il pensare, il pensiero e l'oggetto del pensiero". Queste parole possono portare a conclusioni varie: infatti è vero che c'è chi ha scorto in esse l'idealismo, e chi le taccia di materialismo. [omissis] Di Parmenide fu diletto amante Zenone, anch'egli nativo di Elea, per il quale la cosa più importante fu dimostrare vera quell'idea dell'immobilità che il suo maestro dava all'essere, offrendo però il destro alle critiche allegre e potentissime di chi tranquillamente camminava. E la difese con le sottilissime aporie, con le quali dimostrava esser molto più assurdo il pluralismo del fermo ed eleatico monismo. Se ad esempio lo spazio è divisibile all'infinito, ne consegue che da un punto all'altro, per quanto invisibile, mai si può giungere e questo perché tra due punti vi è sempre un po' di spazio, sì che di camminare uno vien sazio. [omissis] Altra nota aporia è l'argomento della sorite, col quale Zenone, dopo aver confutato il movimento, l'idea di quantità mise in questione. Si prenda - disse - un sol chicco di grano, e se ne aggiungano altri piano piano... Subito no; ma infine chiaramente ne avremo un mucchio: ma questo da quando, con quale chicco, diventa evidente? Stessa incertezza sorge esaminando il rumore. Si prenda ancora un chicco di grano e lo si lanci: questo chicco da solo non produce alcun rumore, mentre un sacco di grano ne fa molto. Ma ciò com'è possibile? Il rumore (del sacco) sembra un semplice prodotto di una serie o una somma di silenzi (i chicchi). Tu, lettore, che ne pensi? Una variante di questo argomento riguarda la calvizie: vale a dire, con esattezza da quale momento si può "calva" una testa definire? Dunque la quantità, pur se esperibile, logicamente appare improponibile. [omissis] |