Con questo termine, che deriva dal greco lógos (= "pensiero, parola") ed ha assunto vari significati, si intende in generale la disciplina che si occupa delle dimostrazioni e del sapere dimostrativo, delle argomentazioni e dei ragionamenti, e che mostra quali ne sono gli elementi e a quali condizioni possono essere considerati corretti.
La prima ampia trattazione di tali argomenti risale ad Aristotele, il quale concepisce la L. come strumento (organon) di tutte le altre scienze, in quanto considera la forma che deve avere un ragionamento per dimostrare qualcosa. Quindi L. formale con un ampio campo d'indagine, caratteristica di tutta la L. antica (gli stoici in particolare) e medievale. Nell'età moderna si ebbe la reazione alla scolastica, ma anche una ripresa di essa nella L. di Port-Royal. Con Leibniz si tende ad un simbolismo perfettamente adeguato alla rappresentazione logica del pensiero, che influenzerà la L. dell'Otto-Novecento fino alle trasformazioni contemporanee che vedono due grossi filoni: L. matematica (Godel, Tarski) e L. formale analitica (Morris, Carnap). |