Figlia di Liuto
dal corpo cavo e rotondo, sei tornata sola a specchiare nella vetrina i tuoi nervi tesi di seta e metallo reclusa in una bottega confusa tra i suoi oggetti, muta. Ricordi. Seduta sulle sue ginocchia, ti lasciavi accarezzare dalla sapienza delle sue mani, graffiare dall’impeto dei suoi affanni. Trattenevi in un abbraccio il privilegio dei suoi sussurri. |