Questo libro, praticamente introvabile, è suddiviso in due capitoli. Il primo analizza le strategie musicali degli "Chansonniers" (Jacques Brel, Leo Ferrè e Georges Brassens), un gruppo di auteurs-compositeurs-interprètes apparso in Francia negli anni '50. Il secondo capitolo cerca di capire perché la "comédie humaine" raggiunge in breve anche il panorama musicale italiano, e indica gli strumenti di cui Fabrizio De André si è servito per rappresentarla. "Il cantante genovese - scrive l'autrice nell'introduzione - affascinato dalle sfumature colte da Brassens nella descrizione della società, finirà per guardare con sempre maggiore attenzione e sensibilità la gente che popola le strade buie e sconnesse di Via del Campo di Genova. Ma il suo diventerà uno sguardo che finirà col toccare con mano la dimensione vera, autentica di quelle figure, che nella sua rappresentazione costituiscono quell'amaro prezzo pagato dai meccanismi della storia".