Ipotesi di un discorso amoroso tra il signore dei cantautori italiani e la città partenopea. Un pugno di canzoni e di incontri, di giorni e di ricordi, di omaggi e di ricostruzioni affettuose. Un libro singolare, un po' documentario e un po' filmino famigliare, in bianco e nero all'inizio e poi dai colori sempre più certi, in cui tutte le strade deandreiane, ma davvero tutte, persino quelle che conducono a Georges Brassens e Bob Dylan, portano a Napoli. Napoli patria morale e adottiva, perfetta cornice e ispirazione per una storia d'amore e d'anarchia che sulla sua cattiva strada incontra ninfomani e molotov, anziani chansonnier e madonne laiche, Pulcinella e don Raffaele Cutolo, Croce e Curcio, Marotta e Modugno, Edoardo Bennato e Teresa De Sio, Viviani e Salvatores, Peppe Barra e Vincenzo Salemme, neomelodici e giallisti. Perché c'è amore un po' per tutti, e tutti quanti hanno un amore sulla loro cattiva strada, soprattutto gli amici fragili. Perché Napoli non smette di amare De André che la conobbe, la amò e la cantò come pochi. [risvolto di copertina]