In questo libro si racconta la nascita e "la storia italiana" di cinque canzoni che Fabrizio De André prese a prestito da due tra i più grandi cantautori di lingua inglese, Leonard Cohen e Bob Dylan: Suzanne, Nancy, Giovanna d'Arco (Cohen), Via della povertà e Avventura a Durango (Dylan). L'artista genovese vi mise mano talvolta da solo, talvolta in compagnia di due (allor) giovani colleghi, Francesco De Gregori e Massimo Bubola, con i magistrali risultati che tutti conosciamo. Ma ciò che ha fatto di De André un "buon traduttore" dall'inglese non è tanto la padronanza della lingua di partenza - nella quale anzi difettava, avendo maggior dimestichezza con il francese - quanto l'ottimo dominio della lingua d'arrivo, l'italiano. Forte di una solida cultura e consapevolezza, De André aveva a disposizione un arsenale linguistico grazie al quale non cadde mai sconfitto nella battaglia contro alcuni testi originali tra i più potenti ed evocativi della storia della canzone. Podestà e D'Auria studiano - filologicamente ancorché amorevolmente - le mosse di un poeta che s'avvicina ai testi di altri due poeti sul filo della partitura musicale, in compagnia di donne sublimi e disperate, sante e puttane, assassini e derelitti, insomma di quei tipi umani che tutti e tre gli artisti amano più di ogni altro. [descrizione editoriale]