Oggetto di studio di questo volume, che in pratica riprende la testi di laurea presentata nell'Anno Accademico 2006-2007, è l’uso letterario che De André fa del dialetto, in particolare negli ultimi anni della sua carriera. Si analizzano le forme, il linguaggio, le tematiche, le strutture metriche, cercando di vedere come cambiano (se cambiano) dalle composizioni in lingua a quelle in dialetto. Dopo aver introdotto la figura di De André, disquisendo sui concetti di "cantautore" e di "poeta", l'attenzione si concentra sulla storia della letteratura dialettale ligure, alla ricerca di eventuali fonti, o comunque di altri poeti ai quali De André possa essere accostato. La parte centrale costituisce l'analisi vera e propria di tutti i testi in vernacolo scritti da De André, che vengono affrontati indagandone le tematiche, il lessico, l'uso della metrica e quello della musica, il tutto in relazione ai testi in lingua, per stabilire se ci siano o meno differenze tra il modo di far poesia dialettale e quello di far poesia in italiano. Il quinto capitolo nasce con l'intenzione di penetrare ogni aspetto delle raccolte nelle quali l'uso del dialetto è parte strutturale del loro significato, in riferimento alle ultime tre raccolte pubblicate da De André: Crêuza de mä, Le nuvole e Anime salve. In appendice si trova il materiale utilizzato, che è stato riportato integralmente per facilitare eventuali studi futuri sulla poetica di De André, non essendo presenti questi dati in altre pubblicazioni. Si tratta, oltre ai testi dialettali con la traduzione a fronte (trascritti in quanto necessari alla comprensione delle argomentazioni dei capitoli precedenti), di un rimario di tutta la produzione deandreana e di una tavola delle concordanze limitata, più che altro per necessità di spazio, ai soli testi in genovese.
Edizioni Nuova Cultura, Roma, 2009 ISBN 978-8861341708 |
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