• A casa nostra, nel caffelatte non mettiamo niente: né il latte, né il caffè.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    A proposito di politica, ci sarebbe qualche cosarellina da mangiare?
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    A volte, anche un cretino ha un'idea.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Abbiamo due figli: mia moglie è la madre dei racchi.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Avete fatto caso che l'ultima domenica di Carnevale i cimiteri sono un mortorio?
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    C'era un attore che aveva cento paia di scarpe: tante gliene avevano tirate.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Che tempi! Gli ospedali tutti pieni, i cimiteri esauriti...
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Chi dice che i soldi non fanno la felicità, oltre che essere antipatico, è pure fesso.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Com'è gentile per essere una parente: sembra un'estranea!
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    Con la magistratura non si scherza; è l'unica cosa seria che ci sia rimasta in Italia.
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    Dagli amici mi guardo io, dai parenti mi guardi Iddio.
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    Desto o son sogno?
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    È incredibile come un bipede di genere femminile possa ridurre un uomo.
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    È stato un bambino lei? Ma mi faccia il piacere!
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    È tornato il conte di Almaviva? No? Questi conti non tornano mai.
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    Eschilo, Euripide sono troppo lontani da noi. Però con tutti i mezzi di comunicazione che ci stanno...
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    Evado di giorno perché non mi va di essere un evaso di notte
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Gli avvocati difendono i ladri. Sa com'è... fra colleghi.
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    Gli elettori: ingenui, fessacchiotti, creduloni. Pensare un po' che votano i candidati nella speranza che quelli, una volta arrivati a Montecitorio, facciano il loro dovere.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Ha perduto la voce? Ecco il rimedio: una penna. Così invece di parlare scrive.
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    Ho rifiutato l'invito a una partita a polo perché soffro il freddo.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Il patto col diavolo non lo posso firmare col sangue perché sono anemico.
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    In guerra sono tutti in pericolo, tranne quelli che hanno voluto la guerra.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Io mi ammazzo di lavoro per guadagnare il pane per mia moglie e per le mie figlie. Per me no: mangio solo crisini.
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    Io non do niente a nessuno, nemmeno il buongiorno.
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    Io sono nato col destino di essere forte: la mia è la forza del destino.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    L'altro mondo è lontano da ogni centro abitato.
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    L'umorismo non ha prezzo.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    La civiltà è avere tutto quello che vuoi quando non ti serve.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    La donna è mobile, e io mi sento un mobiliere.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    La mia cameriera è un pezzo di super maggiorata fisica: come si può pensare di sostituirla con un aspirapolvere?
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    La zingara mi ha letto la mano e mi ha detto che sono un uomo fortunato: ci dev'essere un errore di stampa.
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    Le donne sono fatte così: se non complicano la vita, non sono contente.
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    Le persone, più si sentono importanti, e meno sono.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Lei è il cancelliere? E perché sta scrivendo? Se è cancelliere dovrebbe cancellare.
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    Lo so, dovrei lavorare invece di cercare dei fessi da imbrogliare... ma non posso, perché nella vita ci sono più fessi che datori di lavoro.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Ma ti pare che io facevo un pernacchio a te? Uno solo?
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano, 1995, p. 48.

    Mal costume, mezzo gaudio
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Mettetevi la corazza, ché il cimento si avvicina: ma il nostro non è un semplice cimento, è un cimento armato.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Mi stanno per arrestare: è una questione di secondi... anzi, di secondini.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Mi suicido per non morire di fame.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Nel deserto c'è un sole... un sole che spacca le sabbie.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Non ho i soldi nemmeno per i funerali... Vuol dire che al cimitero ci andrò a piedi.
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    Non posso farti fesso perché lo sei già.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Non posso lavare le offese con il sangue, perché sono anemico. Pazienza.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Non sono cretino. Sono stato cretino un solo giorno: quello del matrimonio.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Ogni limite ha una pazienza!
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    Parli come badi.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Parlo solo la lingua madre perché mio padre morì quando ero bambino.
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    Prendo tre caffè alla volta per risparmiare due mance.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Pronto? Ha sbagliato numero... Noi il telefono non l'abbiamo.
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    Questo cadavere per noi è un peso morto.
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    Questo era il castello dei Medici? Allora era un ospedale...
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    Sai quanto gliene frega alla politica del popolo?
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Se a Milano quando c'è la nebbia non si vede, come fanno i milanesi a vedere se c'è la nebbia?
    Parli come badi, Rizzoli, Milano, 1994, p. 60.

    Se penso a una cifra superiore alle diecimila lire, mi viene un infarto.
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano, 1995, p. 96.

    Sei edotto? Allora sei 14: 8 + 6. La matematica non è un'opinione.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Si accusa un prete di furto... ma un prete non può rubare. A che punto è arrivato l'anticlericalismo!
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Si dice che l'appetito vien mangiando, ma in realtà viene stando digiuni.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Si dice che l'occasione fa l'uomo ladro, ma anche per la donna non ci metterei la mano sul fuoco.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Signor ministro, mi rendo conto che 300 posti di lavoro sono tanti, mica sono fischi. Lei dia il posto a me, e gli altri 299 si arrangiano.
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    Signori si nasce... e io lo nacqui, modestamente.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Sono ghiotto di ossobuchi, ma mangio solo il buco perché l'osso non lo digerisco.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Sono integro e puro, non ho commesso peccati né di carne né di pesce.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Sono pallido come un morto: mi alleno.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Sono un monaco, un monaco vero; sto pure sulla guida Monaci.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Sono un uomo della foresta: un forestiero.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Sono un uomo di mondo: ho fatto tre anni di militare a Cuneo.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Su con la vita, perché si muore... si muore.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Terre ai contadini, ferrovie ai ferrovieri, cimiteri ai morti.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Toglimi una curiosità: tuo zio è sempre morto?
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Tutti i giorni lavoro, onestamente, per frodare la legge.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Un'educanda che dice le parolacce è una maleducanda.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.

    Una persona bene educata non sputa e non bestemmia. Hai capito? Porca miseria ladra!
    Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli, Milano 1995.

    Volere è potere, volare è potare.
    Parli come badi, Rizzoli, Milano 1994.