• A causa dell'invidia propria della natura umana è fatale che coloro che sono ottusi e privi di ingegno nutrano una latente antipatia per coloro che sono mentalmente superiori.
    L'arte di conoscere se stessi, Adelphi, Milano 2003.

    A esser capaci di pensare sono pochissimi, ma opinioni vogliono averne tutti: che cos'altro rimane se non accoglierle belle e fatte da altri, anziché formarsele per conto proprio? Poiché questo è ciò che accade, quanto può valere la voce di cento milioni di persone?
    L'arte di ottenere ragione, Adelphi, Milano 1991.

    A prima vista ciò che determina l'opinione generale che gli altri hanno di noi, cioè l'onore, non è la nostra vera natura, ma quella apparente; è la vera solo nelle misura in cui quella apparente coincide con essa. L'onore e il valore che esso rappresenta sono quindi due cose diverse: uno può perdere il proprio onore senza aver perduto il proprio valore, e viceversa.
    L'arte di farsi rispettare, Adelphi, Milano 1998.

    A ripetere me stesso avverto la stessa ripugnanza che provo nel copiare gli altri.
    Il mondo come volontà e rappresentazione, Mursia, Milano 19934.

    Almeno i nove decimi della nostra felicità sono dovuti esclusivamente alla salute. Da essa dipende anzitutto la serenità d'animo: dove questa è presente, le condizioni estene più ostili e sfavorevoli appaiono più sopportabili di quanto non siano quelle più felici quando la salute malferma rende insofferenti e timorosi. Si confronti il modo in cui nei giorni di salute e di serenità si vedono le cose con il modo in cui queste stesse appaiono nei giorni di malattia. Ciò che ci rende felici o infelici non è quello che le cose sono realmente nel contesto esterno dell'esperienza, ma quello che esse sono per noi, dal nostro punto di vista. Inoltre la salute, con la serenità che l'accompagna, può sostituire ogni altra cosa, ma niente può prendere il suo posto. Insomma senza la salute non si può assaporare alcuna felicità esterna, che dunque per chi la possiede ma è malato non c'è; quando invece c'è la salute ogni cosa è una fonte di piacere, ed è per questo che un mendicante sano è più felice di un re malato. (...) Ne consegue che la follia più grande è sacrificare la propria salute, quale che ne sia il motivo: il guadagno, l'erudizione, la fama, la promozione, e perfino la lussuria e i piaceri fugaci. Piuttosto ogni altra cosa dev'essere sempre posposta alla salute.
    L'arte di essere felici, Adelphi, Milan, 1997.

    Anche quando se ne abbiano i migliori diritti, non ci si lasci indurre alla lode di sé. La vanità infatti è tanto comune, e il merito per contro tanto fuori del normale, che ogni volta che noi sembriamo lodare noi stessi, anche solo indirettamente, ognuno scommetterà a cento contro uno che quanto parla in noi è la vanità.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175

    Aumentando la confidenza, diminuisce la riverenza.
    L'arte di conoscere se stessi, Adelphi, Milano 2003.

    C'è un unico errore innato, ed è quello di credere che noi esistiamo per essere felici.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    Chi attribuisce gran valore all'opinione degli uomini, conferisce loro troppo onore.
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton Roma, 1994.

    Chi critica gli altri lavora per migliorare se stesso.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Chi deve vivere tra gli uomini, non ha il diritto di condannare incondizionatamente alcuna individualità, in quanto questa è contrapposta e data dalla natura, neppure quando si tratti della più malvagia, della più miserabile o della più ridicola. (...) Nessuno infatti può mutare la propria individualità, cioè il proprio carattere morale, le proprie forze conoscitive, il proprio temperamento, la propria fisionomia, eccetera.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Chi insegna una certa cosa raramente la conosce a fondo, perché a chi la studia a fondo di solito non rimane neppure il tempo di insegnare.
    L'arte di ottenere ragione, Adelphi, Milano 1991.

    Chi non ama la solitudine non ama neanche la libertà, perché soltanto quando si è soli si è liberi.
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton, Roma 1994.

    Chi scrive in modo trascurato confessa così, anzitutto, che lui per primo non attribuisce un gran valore ai propri pensieri.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    Ciascuno si augura una vecchiaia avanzata, dunque una condizione nella quale si dice: "Oggi va male e ogni giorno andrà peggio - finché verrà il peggio tutto"
    Parerga e paralipomena, II, Adelphi, Milano 20175.

    Ciò che ci rende felici e infelici non sono le cose nella loro oggettività o realtà, ma ciò che esse rappresentano nella nostra interpretazione di esse. È proprio ciò che dice Epitteto: "Non sono le cose a influire sull'animo umano, ma le convinzioni che noi abbiamo di esse."
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton, Roma 1994.

    Ciò che nei nostri progetti di vita trascuriamo più spesso, quasi di necessità, sono le trasformazioni che il tempo produce in noi stessi; ne deriva che molto spesso miriamo a cose che, quando alla fine le raggiungiamo, non ci si adattano più.
    L'arte di essere felici, Adelphi, Milano 1997.

    Ciò che uno è contribuisce molto di più alla nostra felicità di ciò che uno ha. (...) Ciò che uno ha in se stesso è dunque la cosa più importante per la felicità della sua vita.
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton, Roma 1994.

    Ciò che uno è o possiede in se stesso, in poche parole la personalità e il suo valore, è l'unica cosa che incide immediatamente sulla sua felicità e il suo benessere. Tutto il resto è mediato e per questo la sua azione può essere vanificata, mentre ciò non accade mai alla nostra personalità. È questa la ragione per cui l'invidia per le doti personali è da un lato la più inestinguibile mentre, d'altro lato, la più accuratamente dissimulata.
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton, Roma 1994.

    Ciò che uno può essere per l'altro ha limiti assai ristratti: in fondo, ciascuno è e rimane solo.
    L'arte di conoscere se stessi, Adelphi, Milano 2003.

    Con gli imbecilli e i pazzi vi è solo una via di scampo per far risaltare la propria intelligenza, e questa via consiste non non parlare affattocon loro.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Così è di regola il corso della vita umana: l'uomo, preso in giro dalla speranza, finisce a passo di danza tra le braccia della morte.
    Parerga e paralipomena, II, Adelphi, Milano 20175.

    Dal punto di vista della gioventù, la vita è un avvenire infinitamente lungo; dal punto di vista della vecchiaia, un passato brevissimo.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Dio. Se un dio ha fatto questo mondo, non vorrei essere quel dio: la miseria del mondo mi spezzerebbe il cuore.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    Dobbiamo cercare di arrivare a guardare ciò che possediamo esattamente con gli stessi occhi con cui lo guarderemmo se ci fosse sottratto. Di qualunque cosa si tratti: beni, salute, amici, amata, moglie, figli, per lo più ne percepiamo il valore solo dopo averla perduta. Se arriviamo a ciò, anzitutto il possesso ci renderà subito più felici; in secondo luogo cercheremo nondimeno di prevenirne in tutti i modi la perdita: non esporremo le nostre proprietà ad alcun pericolo, non faremo adirare gli amici, non metteremo alla prova la fedeltà delle donne, sorveglieremo la salute dei figli, eccetera. Guardando tutto ciò che non abbiamo, siamo soliti pensare: "E se fosse mio?", e così facendo avvertiamo la privazione. Viceversa, nel caso di ciò che possediamo dovremmo pensare spesso: "E se lo perdessi?".
    L'arte di essere felici, Adelphi, Milano 1997.

    Dovremmo continuamente pensare che l'oggi si presenta una volta sola e non ritornerà mai più. Noi crediamo invece che all'indomani esso ritorni, ma il domani è un altro giorno, che anch'esso si presenta una volta soltanto. Noi dimentichiamo così che ogni giorno è una parte integrante e quindi insostituibile della vita, e lo consideriamo piuttosto come compreso nella vita, allo stesso modo che possono esserlo gli individui nel concetto generale.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    È assolutamente certo il fatto che ogni rimprovero può ferire soltanto nella misura in cui esso è giusto. (...) Chi è dunque cosciente di non meritare un rimprovero, può disprezzarlo, e lo disprezzerà, in piena tranquillità.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    È davvero un novizio chi pensa che mostrare dello spirito e dell'intelligenza sia un mezzo per rendersi ben accetti alla società! Queste qualità suscitano piuttosto presso la stragrande maggioranza un odio e un rancore che sono tanto più amari in quanto chi li prova non è autorizzato a denunziarne la causa, e la nasconde anzi di fronte a se stesso.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    È molto difficile non perdere la propria sicurezza quando tutti quelli che ci circondano sono di opinione diversa dalla nostra e si comportano di conseguenza, anche se noi siamo convinti che loro sono in errore.
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton, Roma 1994.

    Evitare l'invidia. Niente è altrettanto implacabile e spietato dell'invidia, eppure siamo costantemente impegnati a suscitarla con tutte le nostre forze.
    L'arte di essere felici, Adelphi, Milano 1997.

    Fra cento persone, ce n'è forse una degna che si disputi con lei. Alle altre si lasci dire quello che vogliono, perché desipere est juris gentium [essere irragionevoli è un diritto umano], e si rifletta su ciò che dice Voltaire: la paix vaut encor mieux que la verité [la pace è preferibile alla verità]; e un detto arabo recita: "il frutto della pace è appeso all'albero del silenzio".
    L'arte di ottenere ragione, Adelphi, Milano 1991.

    Gli amici si dicono sinceri, ma in realtà sinceri sono i nemici. Si dovrebbe quindi utilizzare il biasimo di questi ultimi, come una medicina amara, per conoscere se stessi.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano, 20175, p. 620.

    Gli uomini si preoccupano mille volte di più di procurarsi ricchezze che non dell'educazione spirituale, quando invece è assolutamente certo che ciò che si è contribuisce molto di più alla nostra felicità che non ciò che si ha.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano, 20175, p. 432.

    I cattedratici. Il proverbio docendo disco (insegnando, imparo) non è incondizionatamente vero, anzi, a volte si vorrebbe parodiarlo così: semper docendo, nihil disco (insegnanto sempre, nulla imparo).
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano, 1999, p 30.

    I giornalisti Una grande quantità di cattivi scrittori vive unicamente della stoltezza del pubblico, che non vuole leggere se non ciò che è stato stampato il giorno stesso: sono i giornalisti. Il nome coglie nel segno! Si dovrebbe dire: "operaio pagato alla giornata".
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano, 1999, p. 74.

    I preti. La nostra situazione è davvero miserevole! Un breve lasso di tempo da vivere, pieno di fatica, miseria, angoscia e dolore, senza minimamente sapere da dove veniamo, dove andiamo e perché viviamo, e per soprammercato anche preti di tutte le razze con le loro rispettive rivelazioni in proposito, accompagnate da minacce contro i miscredenti.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    I grandi dolori rendono affatto inavvertibili tutti i minori, e inversamente, in assenza di grandi dolori, anche i più piccoli fastidi ci tormentano e contristano.
    L'arte di essere felici, Adelphi, Milano 1997.

    Il bisogno e la noia sono, certamente, i due poli della vita umana.
    Parerga e paralipomena, II, Adelphi, Milano 20175.

    Il centro dell'universo. Se a ogni individuo fosse concesso di scegliere fra l'annientamento si sé e quello del mondo, non ho bisogno di dire da quale parte, nel maggior numero dei casi, penderebbe la bilancia. Ognuno fa di sé il centro dell'universo, riporta tutto a se stesso; e anche tutto ciò che accade, come ad esempio i più grandi mutamenti neldestino dei popoli, egli lo considera dapprima secondo il suo interesse e, per quanto questo sia meschino e remoto, ad esso pensa innanzitutto. L'unico universo che ognuno conosce realmente e di cui ha coscienza, egli lo porta in sé come sua rappresentazione, e perciò ne è il centro. Ciascuno è dunque a se stetto tutto in tutto.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    Il destino mescola le carte, e noi giochiamo.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Il destino può mutarsi, ma la propria natura mai.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Il lasciar trapelare ira oppure odio dalle proprie parole o dai propri atteggiamenti è inutile, pericoloso, imprudente, ridicolo, volgare.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Il mero volere e anche il mero potere non sono ancora in sé sufficienti; un uomo deve pure sapere ciò che vuole e sapere ciò che può: solo così mostrerà carattere, e solo allora potrà compiere qualcosa di buono.
    L'arte di essere felici, Adelphi, Milano, 1997.

    Il mezzo più infallibile per non diventare del tutto infelici è quello di non voler essere molto felici.
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton, Roma 1994.

    Il mezzo più sicuro per non diventare molto infelici consiste nel non chiedere di diventare molto felici, dunque nel ridurre le proprie pretese a una misura assai moderata in fatto di piacere, possesso, ragno, onore, eccetera.
    L'arte di essere felici, Adelphi, Milano 1997.

    Il mondo è una mia rappresentazione.
    Il mondo come volontà e rappresentazione, Mursia, Milano 19934.

    Il monoteismo. L'intolleranza è intrinseca soltanto all'essenza del monoteismo: un dio unico è, per sua natura, un dio geloso, che non tollera nessun altro dio accanto a sé.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    Il nascere. La sola felicità è quella di non nascere.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    Il panteismo è un concetto che annulla se stesso, poiché il concetto di un Dio presuppone, come sua antitesi essenziale, un mondo da lui distinto.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Il vero onore non può essere ferito da ciò che si subisce, ma soltanto da ciò che si fa.
    L'arte di ottenere ragione, Adelphi, Milano 1991.

    Imitare le qualità e le caratteristiche altrui è molto più vergognoso del portare abiti altrui: perché è il giudizio della propria nullità espresso da se stessi.
    L'arte di essere felici, Adelphi, Milano 1997.

    In ogni disputa, o in ogni argomentazione in genere, bisogna essere d'accordo su qualche cosa che si prende come principio per giudicare la questione di cui si tratta: contra negantem principia non est disputandum [non si disputi con uno che nega i princìpi di partenza].
    L'arte di ottenere ragione, Adelphi, Milano 1991.

    In tutto ciò che noi facciamo o non facciamo si prende in considerazione l'opinione altrui quasi prima di ogni altra cosa, e con un'attenta analisi vediamo che da tale preoccupazione nasce quasi la metà di tutte le afflizioni e le ansie da noi provate.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano, 1999.

    Invece di essere continuamente ed esclusivamente occupati con i progetti e le preoccupazioni per il futuro, oppure di abbandonarsi alla nostaglia del passato, non dovremmo mai dimenticare che solo il presente è cosa reale e certa.
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton, Roma 1994.

    L'abolizione della pena di morte. A coloro che vorrebbero abolirla, bisogna rispondere: "Abolite prima l'omicidio dal mondo: poi potrete abolire anche la pena di morte".
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    L'affettazione di una qualità e il pavoneggiarsi con questa costituiscono una confessione spontanea della sua mancanza.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    L'assurdo fa molto facilmente fortuna nel mondo.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    L'astrologia. Un esempio grandioso del miserabile soggettivismo degli uomini - onde essi riferiscono tutto a se stessi e da ogni pensiero ripiegano senz'altro e immediatamente su di sé - è fornito dall'astrologia, che riporta al meschino individuo il corso dei grandi corpi celesti, e così pure mette in relazione le comete del cielo con gli affari e le sciocchezze terrene.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    L'egualitarismo. L'intelletto non è una grandezza estensiva bensì intensiva: perciò un solo individuo può tranquillamente opporsi a diecimila, e un'assemblea di mille imbecilli non fa una persona intelligente.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    L'esistenza è un episodio del nulla.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    L'onore è l'opinione che gli altri hanno di noi, cioè, più precisamente è l'opinione che coloro che ci conoscono hanno del nostro valore sotto un qualche aspetto che va preso in seria considerazione e che determina i diversi generi dell'onore. In questo senso si può definire l'onore come il rappresentante del nostro valore nei pensieri altrui. Una tale opinione, come semplice pensiero nella mente di estranei, non può avere un valore in sé e per sé.
    L'arte di farsi rispettare, Adelphi, Milano 1998.

    L'onore è, oggettivamente, l'opinione di altri sul nostro valore e, soggettivamente, il nostro timore di tale opinione.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    L'orgoglio è un'alta valutazione di sé che proviene dall'interno, mentre invece la vanità nasce dal desiderio di ottenerla dall'esterno, quindi indirettamente: per cui la vanità rende loquaci, l'orgoglio silenziosi.
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton, Roma 1994.

    L'universalità di un'opinione, parlando seriamente, non costituisce né una prova né un motivo che la rende probabile.
    L'arte di ottenere ragione, Adelphi, Milano 1991.

    La bellezza è una lettera di raccomandazione aperta, ed è la prima cosa che conquista i cuori.
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton, Roma 1994.

    La cattività inflitta agli animali. L'uomo imprigiona in un metro cubo d'aria l'uccello che è organizzato per spaziare nella metà del mondo; qui rinchiuso, esso lentamente muore, languendo e cantando, poiché l'uccello nella gabbia canta non di piacere ma di rabbia. Non solo, ma l'uomo mette alla catena il suo amico più fedele, il cane, che è così intelligente!
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    La contraddizione e la lite spingono a esagerare l'affermazione.
    L'arte di ottenere ragione, Adelphi, Milano 1991.

    La differenza fondamentale fra gioventù e vecchiaia consiste pur sempre nel fatto che la prima ha di fronte a sé la vita, e la seconda la morte, che cioè quella possiede un breve passato e un lungo futuro, e questa l'opposto. Certo, quando si è vecchi, si ha ormai soltanto la morte dinanzi a sé, mentre quando si è giovani si ha la vita. Sennonché ci si può chiedere quale dei due casi sia il più spinoso, e se tutto sommato la vita non sia qualcosa che è meglio avere dietro di sé piuttosto che non dinanzi.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    La fede. La fede è come l'amore: non si può ottenerla con la forza.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    La felicità dell'uomo comune consiste nell'alternanza di lavoro e piacere: per me, invece, sono una cosa sola.
    L'arte di conoscere se stessi, Adelphi, Milano 2003.

    La filosofia come professione. Io sarei dell'idea che la filosofia debba cessare di essere un mestiere: l'elevatezza della sua aspirazione non lo permette, come del resto gli antichi hanno già riconosciuto. Non è affatto necessario che ogni università si tenga un paio di scipiti chiacchieroni che facciano prendere in uggia ai giovani, per il resto dellaloro vita, tutta la filosofia.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    La gente comune si preoccupa unicamente di passare il tempo; chi ha un qualche talento pensa invece a utilizzarlo.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    La lettura non è che un surrogato del pensiero autonomo.
    Parerga e paralipomena, II, Adelphi, Milano 20175.

    La lontananza e l'assenza prolungata danneggiano ogni amicizia, per quanto lo si ammetta così malvolentieri.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    La modestia in persone di mediocri capacità non è che onestà: invece, nei grandi talenti è ipocrisia.
    Parerga e paralipomena, II, Adelphi, Milano 20175.

    La moltitudine ha occhi e orecchi, ma non possiede davvero altro: ha pochissimo giudizio e anche una scarsa memoria.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    La natura. Natura è un'espressione corretta ma eufemistica: con uguale diritto diritto si potrebbe chiamare Mortura.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    La nostra vita pratica e reale è noiosa e insulsa, quando non è mossa dalle passioni.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    La razza bianca. È mia opinione che il colore bianco della pelle non sia naturale all'uomo, il quale, per natura, ha invece la pelle nera o scura, come i nostri antenati, gli indù. Di conseguenza, dal grembo della natura non è mai nato originariamente un uomo bianco, quindi non esiste una razza bianca, benché se ne parli tanto: ogni uomo bianco è solamente un uomo scolorito.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    La religione. L'umanità sta stretta nella religione così come un bambino, crescendo, diventa troppo grande per il suo vstito; e non c'è niente da fare: il vestito si strappa.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    La ricchezza assomiglia all'acqua del mare: quanto più se ne beve, tanto più si ha sete.
    L'arte di essere felici, Adelphi, Milano 1997.

    La socievolezza di ognuno sta pressappoco in rapporto inverso con il suo valore intellettuale.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    La verità e l'originalità troverebbero più facilmente posto nel mondo se coloro che non sono in grado di produrle non cospirassero di comune accordo per non farle venire alla luce.
    Il mondo come volontà e rappresentazione, Mursia, Milano 19934.

    La vita è breve, mentre la verità sa operare lontano e lungamente: diciamo, dunque, la verità.
    Il mondo come volontà e rappresentazione, Mursia, Milano 19934.

    La vita è come una bolla di sapone, che manteniamo e soffiamo per quanto è possibile, ma con la ferma certezza che scoppierà.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    La vita e i sogni son pagine d'uno stesso libro.
    Il mondo come volontà e rappresentazione, Mursia, Milano 19934.

    La vita è una continua lotta per l'esistenza, con la certezza della sconfitta finale.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    La vita oscilla, come un pendolo, tra il dolore e la noia.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    La vita, vista dall'inizio, sembra infinita ma, guardandola dalla fine del cammino, appare estremamente breve.
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton, Roma 1994.

    Lasciare trasparire l'ira o l'odio nelle parole o nelle espressioni del volto è inutile, pericoloso, ridicolo e volgare. Ira e odio vanno mostrati unicamente nelle azioni, e questo lo si potrà fare tanto più perfettamente quanto più perfettamente si è evitato di fare l'altra cosa.
    L'arte di essere felici, Adelphi, Milano 1997.

    Le cose che pensiamo da noi stessi le intendiamo molto più a fondo di quelle che impariamo.
    Parerga e paralipomena, II, Adelphi, Milano 20175.

    Le donne e la finzione. È forse impossibile trovare una donna veramente sincera, che non finga. Ma per la stessa ragione le donne scoprono facilmente la finzione altrui, e non è consigliabile tentare di ricorrervi nei loro riguardi.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    Le nostre scuole. A vedere le numerose e svariate istituizioni destinate all'insegnamento e allo studio, e la grande folla di scolari e maestri, verrebbe da pensareche al genere umano stia estremamente a cuore comprendere le cose e conquistare la verità. Ma, anche qui, l'apparenza inganna.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    Le speculazioni filosofiche si possono ricevere solo dai loro autori; chi si sente quindi portato alla filosofia deve visitarne gli immortali maestri nel santuario delle loro stesse opere. Saranno invero sufficienti i capitoli essenziali di uno scritto di ciascun filosofo per comprenderne la dottrina in maniera cento volte superiore a quella che può conseguirsi attraverso le strascicate e incomplete sue esposizioni, e per di più operate da menti comuni.
    Il mondo come volontà e rappresentazione, Mursia, Milano 19934.

    Leggere in luogo delle opere originali dei filosofi ogni sorta di esposizione delle loro dottrine, o in genere una storia della filosofia, è come farsi masticare da un altro il proprio desinare.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Leggere significa pensare con la testa altrui, invece che con la propria.
    Parerga e paralipomena, II, Adelphi, Milano 20175.

    Leibniz. Pensate, con Leibniz, che il mondo realesia il migliore dei mondi possibili? Io faccio fatica a conoscere, anche poco, il mondo reale e non ho l'nore di conoscere i mondi possibili.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    Lite fra gente comune: se uno avanza all'altro rimproveri personali, questi risponde non già confutandoli ma muovendo lui rimproveri personali al primo, lasciando sussistere e quindi quasi ammettendo quelli rivolti a lui stesso.
    L'arte di ottenere ragione, Adelphi Milano, 1991.

    Lo Stato etico. L'unico fine dello Stato è di proteggere i singoli individui l'uno dall'altro, e tutti insieme dai nemici.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    Nel mondo di regola domina la malvagità, e la stoltezza ha la parola decisiva.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    Nel mondo, ovunque si cerchi, non v'è da prendere granché: il mondo è pieno di bisogno e di dolore, e per coloro che riescono a sfuggire ad ambedue la noia è in agguato a ogni angolo.
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton, Roma 1994.

    Nella gioventù domina l'intuizione, nella vecchiaia il pensiero: quella è l'epoca della poesia, questa piuttosto della filosofia.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Nella vecchiaia non c'è maggior consolazione che aver profuso tutta la forza della giovinezza per dar corpo a opere che non invecchiano insieme all'autore.
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton, Roma 1994.

    Nella vita pratica una menzogna pone la necessità di molte altre.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Noi abbiamo dei sogni; non potrebbe la vita essere tutta un sogno?
    Il mondo come volontà e rappresentazione, Mursia, Milano 19934.

    Non c'è cosa che giovi tanto quanto lo starsene quieti, parlando il meno possibile con gli altri, moltissimo con se stessi. C'è nel parlare qualcosa di insinuante e di blando che, come l'ebbrezza e l'amore, cava fuori i segreti. Nessuno terrà per sé quello che ha udito; nessuno rivelerà solo quello che ha udito. Chi non sa tacere un fatto, non sa tacere neppure il nome di chi glielo ha riferito. Ognuno ha un amico a cui confidare quanto è stato confidato a lui. Così, anche se egli raffrena la sua loquacità e si contenta di parlare a una sola persona, dopo un po' diventerà di dominio pubblico: sarà sulla bocca di tutti.
    L'arte di essere felici, Adelphi, Milano 1997

    Non scambieremmo più una parola con la maggior parte dei nostri buoni conoscenti, se udissimo come essi parlano di noi in nostra assenza.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Non si contesti l'opinione di nessun uomo, e si pensi che se si volesse dissuaderlo da tutte le assurdità in cui crede si potrebbe raggiungere l'età di Matusalemme, senza arrivare alla conclusione. Ci si deve poi anche trattenere, nella conversazione, per quanto bene intenzionata essa sia: è facile infatti indispettire la gente, difficile invece migliorarla, se non impossibile.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Non si può essere al tempo stesso filosofi e poeti.
    Parerga e paralipomena, II, Adelphi, Milano 20175.

    Non v'è rosa senza spine. Ma vi sono parecchie spine senza rose!
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    Non vi è maggior ristoro per lo spirito della lettura degli antichi classici: appena ne abbiamo preso uno tra le mani, si pure soltanto per mezz'ora, ci sentiamo subito rinfrancati, alleggeriti, purificati, con lo spirito più elevato e più rafforzato.
    Parerga e paralipomena, II, Adelphi, Milano 20175.

    Nulla rafforza di più il coraggio di vivere quanto la raggiunta o riconfermata certezza dell'opinione favorevole degli altri
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton, Roma 1994.

    Nulla supera per l'uomo la soddisfazione della sua vanità, e nessuna ferita duole più di quella in cui viene colpita la vanità.
    L'arte di ottenere ragione, Adelphi, Milano 1991.

    Ogni giorno è una vita in miniatura, per la quale ogni risveglio è una nascita e il sonno la morte.
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton, Roma 1994.

    Ogni nazione irride lealtre, e tutte hanno ragione.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Ogni sera siamo più poveri di un giorno.
    Parerga e paralipomena, II, Adelphi, Milano 20175.

    Ognuno è socievole nella misura in cui è spiritualmente povero e in generale volgare. Poiché nel mondo non vi è molto di più che la scelta tra la solitudine e la volgarità.
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton, Roma 1994.

    Osservare spesso quelli che stanno peggio di noi, poi quelli che stanno meglio. La consolazione più efficace dei nostri mali reali ci è data in primo luogo dalla considerazione delle sofferenze molto maggiori degli altri, e in secondo luogo dalla compagnia dei socii malorum, che si trovano nella nostra stessa situazione.
    L'arte di essere felici, Adelphi, Milano 1997. 69

    Per un evento sfortunato ormai avvenuto, e che quindi non si può modificare, non ci si deve permettere di pensare che le cose sarebbero potute andare diversamente: è proprio tale pensiero che accresce il dolore rendendolo insopportabile, di modo che si diventa allora un "punitore di se stesso".
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton, Roma 1994.

    Per poter disprezzare, come è giusto, coloro che lo meritano, cioè cinque sesti dell'umanità, la prima condizione è non odiarli. Perciò non bisogna lasciar montare dentro di sé l'odio, giacché ciò che si odia non lo si disprezza del tutto.
    L'arte di conoscere se stessi, Adelphi, Milano 2003.

    Per quanto l'orgoglio sia biasimato e diffamato continuamente, io suppongo che ciò provenga soprattutto da coloro che non hanno nulla di cui essere orgogliosi.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Per quanto strettamente l'amicizia, l'amore e il matrimonio congiungano gli uomini, in conclusione ci si intenderà con perfetta sincerità soltanto con se stessi, e tutt'al più con un figlio.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Per quanto un uomo sia sempre il medesimo, egli non comprende se stesso ogni volta, e anzi spesso si conosce male
    L'arte di essere felici, Adelphi, Milano 1997.

    Perché, a dispetto di tanti specchi, non si sa realmente quale sia il nostro aspetto e non si riesce a rendere presente alla fantasia la propria persona come quella di ogni conoscente?
    Parerga e paralipomena, II, Adelphi, Milano 20175.

    Più ci si può affrancare dalla società degli uomini, meglio si sta.
    L'arte di conoscere se stessi, Adelphi, Milano, 2003.

    Pur dovendo rimanere indimostrabile l'esistenza di Dio, è altrettanto impossibile provare il contrario.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Quando leggiamo vi è un altro che pensa per noi: noi ripetiamo soltanto il suo processo mentale. (...) Questa è la ragione per cui colui che legge molto e quasi tutto il giorno, e negli intervalli si riposa passando il tempo senza pensare, a poco a poco perde la capacità di pensare da sé, - come l'individuo che va sempre a cavallo alla fine disimpara a camminare.
    Parerga e paralipomena, II, Adelphi, Milano 20175.

    Quanto più è insignificante in sé stesso, tanto più felice è l'uomo.
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton, Roma 1994.

    Quanto più uno si eleva spiritualmente, tanto più triviali gli debbono sembrare gli uomini.
    L'arte di conoscere se stessi, Adelphi, Milano 2003.

    Se io sono sorto dal nulla e sono stato creato soltanto all'atto della mia nascita, vi è la più alta verosimiglianza che mi riduca nuovamente al nulla con la morte. Una durata infinita a parte post e un nulla a parte ante non si accordano a vicenda.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Sentir cantare il rauco o veder danzare lo zoppo è penoso, ma udir filosofare il cervello limitato è insopportabile.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano 1999.

    Senza un opportuno moto quotidiano non si può rimaner sani.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Si impara qualcosa solo di quando in quando; però si dimenticano cose in continuazione.
    Parerga e paralipomena, II, Adelphi, Milano 20175.

    Si potrebbe forse definire felice un'esistenza che, considerata oggettivamente - o meglio una riflessione fredda e matura - sarebbe decisamente preferibile alla non esistenza.
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton, Roma 1994.

    Solo una parte infinitamente piccola di tutto ciò che si possa desiderare può essereraggiunta dall'uomo.
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton, Roma 1994.

    Soltanto la perdita c'insegna per lo più quale sia il valore delle cose.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Speranza è lo scambiare il desiderio di un avvenimento con la sua probabilità.
    Parerga e paralipomena, II, Adelphi, Milano 20175.

    Sposarsi significa fare il possibile per venirsi a nausea l'uno all'altro.
    L'arte di insultare, Adelphi, Milano, 1999, p. 97.

    Sulla giustizia degli uomini vi è poco da fidarsi.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Talvolta noi crediamo di sentire la nostalgia di un luogo lontano, mentre in verità abbiamo nostalgia del tempo che laggiù abbiamo trascorso, quando eravamo più giovani e freschi. In tal caso il tempo ci inganna, prendendo la maschera dello spazio. Se noi viaggiamo verso quel luogo, potremo convincerci dell'inganno.
    Parerga e paralipomena, I, Adelphi, Milano 20175.

    Tutto ciò che accade, accade necessariamente, in quanto accade per delle cause, e queste a loro volta hanno anch'esse delle cause, sicché tutti gli avvenimenti del mondo, i grandi come i piccoli, formano una rigorosa concatenazione di ciò che necessariamentesiproduce.
    L'arte di essere felici, Adelphi, Milano 1997.

    Tutto ciò che succede avviene fatalmente, ed è perciò ineluttabile.
    La saggezza della vita. Aforismi, GTE Newton, Roma 1994.

    Tutto il mondo materiale è e resta rappresentazione, e quindi rimane sempresotto la condizione assoluta del soggetto, ovvero possiede una sua idealità trascendentale. Da ciò non si può peraltro concludere che il mondo sia menzogna o illusione: esso si manifesta per quel che è, ovvero come una rappresentazione, o meglio come una serie di rappresentazioni aventi a legame comune il principio di ragione. Come tale esso è intelligibile, fin nel senso più profondo, ad ogni sano intelletto, e gli parla un linguaggio perfettamente chiaro Soltanto ad una mente rovinata da sofismi può venire l'idea di contestare la sua realtà
    Il mondo come volontà e rappresentazione, Mursia, Milano 19934.

    Una sventura di grande entità può spingere al suicidio anche l'uomo più sano. (...) Ma chi mai può dirsi perfettamente sano?
    L'arte di essere felici, Adelphi, Milano 1997.

    Una volta che ci è capitata una sventura e non ci si può fare più nulla, non concedersi nemmeno il pensiero avrebbero potuto andare diversamente.
    L'arte di essere felici, Adelphi, Milano 1997.

    Vivere felici può significare solo vivere il meno infelici possibile, o, in breve, vivere passabilmente.
    L'arte di essere felici, Adelphi, Milano 1997.

    Volere il meno possibile e conoscere il più possibile è la massima che ha guidato la mia vita.
    L'arte di conoscere se stessi, Adelphi, Milano 2003.