• NOTA
    Tutte le citazioni qui riportate sono tratte da Camillo Sbarbaro, Fuochi fatui, in L'opera in versi e in prosa, Garzanti, Milano, 1999.



    Amico è con chi puoi stare in silenzio.

    Chi abbraccia tutti, crede ma non abbraccia nessuno. La vita è in bianco e in nero; senza il nero, neppure il bianco.

    Deploriamo l'incoscienza; e senza questo sughero quanti si terrebbero a galla?

    È uno qualunque, ma al suo primo passo una madre gioì, una donna gli tremò tra le braccia, un figlio lo piangerà. Nessuno può avere di più.

    Felicità, ti ho riconosciuta al fruscio con cui t'allontanavi.

    Figlio che nasce, speranza che si trasferisce.

    I vecchi non vedono più che i bambini - i bambini che non li vedono.

    Il danaro ha azione cumulativa: se non si smaltisce volta per volta, intossica.

    La più prospera, l'industria della morte.

    La vita è una stoffa che i giovani vedono dal diritto, i vecchi dal rovescio.

    Le altre sono vie, l'arte è una meta.

    Ministro della Pubblica Istruzione, mi scalzerei il posto col primo provvedimento: abolirei le scuole. L'istruzione torberebbe ad essere quello che è: il privilegio di chi lo merita. Il quale non avrà bisogno di insegnanti: imparerà da sé - che è il solo modo di imparare.

    Nel gesto del bimbo che rompe il giocattolo, il seme della metafisica: l'esigenza che dietro ci sia qualche cosa.

    Nessun grido atroce all'orecchio come il silenzio dell'insetto sotto il dito che lo schiaccia.

    Non avverto nessuna parentela con chi in treno, invece d'aver l'occhio al paesaggio, non importa se visto le mille volte, lo tiene su un libro, sia pure la Commedia.

    Non sforzarti a ricordare, faresti strada inversa. Non cercare se vuoi trovare.

    Nulla stringe il cuore come la contentezza dei miseri.

    Pare discorrano insieme e non è. L'uno aspetta che l'altro finisca di parlare; senza udirlo; impaziente di collocare la sua. Se non si dànno sulla voce è per educazione. Conversazioni - soliloquio.

    Prodigalità, risorsa del povero: il modo che ha di non sentirsi povero.

    Prova a chiedere a chi la parla dalla nascita gli elementi della sua lingjua; al corridore, come si va in bicicletta... Insegnare si può solo quello che non si sa.

    Radicchio o bistecca, viviamo della morte degli altri.

    Rimandare, di poco che sia, è giocare d'azzardo.

    Se il tuo dovere è in una il tuo piacere, quale altra felicità cerchi su questa terra?

    Se quel che leggi di tuo ti appaga, segno che sei vuoto; spera se ti delude.

    Si comincia a scrivere per essere notati, si sèguita perché si è noti.

    Solo ciò che non si paga costa.

    Sulla sua tomba basterà il nome: Ben ito.

    Una cosa è quando è detta: è la parola che dà consistenza (e durata) al mondo.