• NOTA
    Tutte le citazioni qui riportate sono tratte da François de la Rochefoucauld, Massime, Rizzoli, Milano 1992.



    Chi vive senza follie non è savio quanto crede.

    Ci si vanta spesso delle passioni, anche delle più criminose; ma l'invidia è una passione timida e vergognosa che non si osa mai confessare.

    Ci sono persone antipatiche malgrado i loro meriti e altre simpatiche malgrado i loro difetti.

    Come pretendere che un altro mantenga il nostro segreto se non possiamo mantenerlo noi stessi?

    È impossibile amare una seconda volta ciò che non si ama veramente più.

    È più difficile dissimulare i sentimenti che si provano che fingere quelli che non si provano.

    È più facile esser savi per gli altri che per se stessi.

    È più facile sembrar degni delle cariche che non si hanno, che di quelle che si ricoprono.

    È più vergognoso diffidare dei propri amici che esserne ingannati.

    È proprio delle menti eccelse far capire molte cose con poche parole: le menti anguste hanno il dono di parlar molto e non dire nulla.

    È tanto facile ingannare se stessi senza accorgersene quanto è difficile ingannare gli altri senza che se ne accorgano.

    I vecchi amano dare buoni consigli per consolarsi di non poter più dare cattivi esempi.

    Il maggior rischio di ridicolo delle persone anziane che sono state piacenti consiste nel dimenticare che non lo sono più.

    Il male che facciamo non ci attira tante persecuzioni e tanto odio quanto le nostre buone qualità.

    Il nostro pentimento non è tanto un rimorso per il male che abbiamo fatto, quanto un timore di quello che ce ne può derivare.

    Il rifiuto delle lodi è un desiderio di essere lodato due volte.

    Il segno più sicuro che si è nati con grandi qualità è l'essere nati senza invidia.

    Il vero amore è come i fantasmi: tutti ne parlano, ma pochi li hanno visti.

    L'amore, se lo si giudica dalla maggior parte dei suoi effetti, assomiglia più all'odio che all'amicizia.

    L'assenza attenua le passioni mediocri e aumenta le grandi, come il vento spegne le candele e ravviva il fuoco.

    L'eccessiva fretta di sdebitarsi di un obbligo è una forma di ingratitudine.

    L'estremo piacere che proviamo nel parlare di noi stessi ci deve far temere di non procurarne granché a chi ci ascolta.

    La durata delle nostre passioni, come quella della nostra vita, non dipende da noi.

    La felicità sta nel gusto e non nelle cose; si è felici quando si ha ciò che ci piace e non quando si ha ciò che gli altri trovano piacevole.

    La gelosia è il più grande di tutti i mali e quello che ispira meno pietà alle persone che la provocano.

    La gelosia nasce sempre con l'amore, ma non sempre muore con esso.

    La gelosia si nutre di dubbi, e diventa furore o finisce non appena si passa dal dubbio alla certezza.

    La giovinezza è un'ebbrezza continua: è la febbre della ragione.

    La gloria dei grandi uomini si deve sempre commisurare ai mezzi di cui si sono serviti per raggiungerla.

    La speranza, per ingannevole che sia, serve almeno a condurci alla morte per una strada piacevole.

    La virtù non si spingerebbe tanto avanti se la vanità non le tenesse compagnia.

    Le liti non durerebbero a lungo se il torto fosse solo da una parte.

    Né il sole né la morte si possono guardare fissamente.

    Nel cuore umano c'è una genesi perpetua di passioni, e il soccombere dell'una rappresenta quasi sempre l'insediarsi di un'altra.

    Nel giudicarci si avvicinano di più alla verità i nostri nemici che noi stessi.

    Nella gelosia c'è più egoismo che amore.

    Non c'è uomo tanto intelligente da conoscere tutto il male che fa.

    Non si desidera mai ardentemente ciò che si desidera solo con la ragione.

    Non si è mai tanto felici né tanto infelici quanto si crede.

    Nulla impedisce di essere naturali quanto la voglia di sembrarlo.

    Per conoscere bene le cose, bisogna conoscerne i particolari: e siccome questi sono quasi infiniti, le nostre conoscenze sono sempre superficiali e imperfette.

    Per quanto differenti appaiano i destini, una certa compensazione di mali e di beni li rende tutti uguali.

    Per raro che sia il vero amore, è meno raro della vera amicizia.

    Poche cose sono di per se stesse impossibili; per farle riuscire, più che i mezzi ci manca l'applicazione.

    Poche sono le persone che non si vergognano di essersi amate quando non si amano più.

    Pochi sanno essere vecchi.

    Quando i vizi ci abbandonano, ci lusinghiamo credendo di averli abbandonati noi.

    Quando non si trova la propria tranquillità in se stessi, è inutile cercarla altrove.

    Quel che ci rende insopportabile la vanità degli altri, è che essa offende la nostra.

    Quel che spesso ci impedisce di abbandonarci a un unico vizio è che ne abbiamo diversi.

    Se non avessimo difetti, non proveremmo tanto piacere a notare quelli degli altri.

    Se non fossimo i primi ad adularci, l'adulazione degli altri non ci potrebbe nuocere.

    Si parla poco quando la vanità non fa parlare.

    Si proverebbe ben poco piacere se non ci si vantasse mai.

    Siamo tanto abituati a camuffarci di fronte agli altri che finiamo per camuffarci anche di fronte a noi stessi.

    Sono necessarie più grandi virtù per sostenere la buona che la cattiva fortuna.

    Sono rari i difetti che non siano più perdonabili dei mezzi usati per nasconderli.

    Tutti abbiamo forza sufficiente per sopportare i mali altrui.

    Troviamo dotate di buon senso soltanto le persone che la pensano come noi.