All'ingiustizia la donna oppone le lacrime, l'uomo l'ira.
Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Anche la cosa bella finisce col disgustare quando ha perso la sua novità. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. C'è in noi tanta vana gelosia che anche gli amici diventano rivali. Per questo può esserci amicizia solo nelle situazioni di bisogno. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Che i grandi uomini brillino solo da lontano, che un principe perda molto agli occhi del suo cameriere, è dovuto al fatto che nessun uomo è grande. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Che ogni grandezza è solo relativa e che non è data alcuna grandezza assoluta si può vedere dal fatto che io misuro il cielo con il diametro terrestre, il diametro terrestre con le miglia, le miglia con i piedi e questi in rapporto al mio corpo. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Chi si vanta troppo della considerazione di cui gode, sfida la riprovazione degli altri. Immanuel Kant, Osservazioni sul sentimento del bello e del sublime, Fabbri, Milano 1996. Cosa può essere più errato che raccontare qualcosa dell'altro mondo ai bambini che sono appena entrati in questo? Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. È assai facile ingannare gli uomini, ma non le donne. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. È già un onore non esser disprezzato. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. È noioso colui i cui discorsi o azioni né divertono né commuovono; il noioso, che si sforza di ottenere l'uno e l'altro effetto, è insulso; se poi l'insulso è presuntuoso, è uno stupido. Immanuel Kant, Osservazioni sul sentimento del bello e del sublime, Fabbri, Milano 1996. È ormai nell'uso chiamare utile solo quello che può soddisfare materialmente i nosri sensi (...), benché io non veda perché tutto quello che è gradito ai miei sentimenti più vivi non possa parimenti essere annoverato tra le cose utili. Immanuel Kant, Osservazioni sul sentimento del bello e del sublime, Fabbri, Milano 1996. I piaceri più forti sono i primi a diventare insipidi. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Il bello è attraente o grazioso. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Il carattere fantastico dell'amore è dimostrato assai bene dal fatto che si ama l'oggetto amato più in sua assenza che quando è presente. Nell'amicizia è diverso. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Il melanconico è un uomo retto ed è amareggiato dall'ingiustizia. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Il metro della felicità è la sfera domestica. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Il sole che sorge è splendido quanto il sole che tramonta, ma la visione del primo volge verso il bello, la visione del secondo verso il tragico e il sublime. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Il sublime commuove, il bello attrae. Immanuel Kant, Osservazioni sul sentimento del bello e del sublime, Fabbri, Milano 1996. In una creatura debole come l'uomo è molto opportuna l'ignoranza, in parte necessaria, in parte volonaria, del futuro. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. L'amore per tutti gli uoini ha in sé qualcosa di elevato e di nobile, ma nell'uomo è chimerico. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. L'amore tenero di una donna possiede la proprietà di sviluppare altre qualità morali, mentre l'amore voluttuoso ha la proprietà di reprimerle. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. L'istinto sessuale sta alla base di ogni altra attrattiva. Immanuel Kant, Osservazioni sul sentimento del bello e del sublime, Fabbri, Milano 1996. L'onore dell'uomo consise nella stima di sé stesso. L'onore della donna consiste nel giudizio altrui. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. L'opinione che gli altri possono farsi dei nostri meriti e il loro giudizio sulle nostre azioni è un incentivo di grande portata, che ci induce a più di un sacrificio. Quello che una buona parte dell'umanità non avrebbe fatto né per una spontanea disposizione al buon cuore, né per principi, si fa abbastanza spesso, semplicemente, per l'esteriore apparenza sociale, e in grazia di un malinteso, peraltro assai utile per quanto in sé abbastanza meschino, e cioè che il giudizio altrui possa determinare il valore nostro e delle nostre azioni. Immanuel Kant, Osservazioni sul sentimento del bello e del sublime, Fabbri, Milano 1996. L'uomo non può essere partecipe della felicità o dell'infelicità altrui fin tanto che non si sente egli stesso soddisfatto. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. La differenza tra una falsa morale e una morale sana è questa: la prima cerca solo rimedi contro il male, mentre la seconda si adopera per impedire le cause stesse di questo male. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. La donna è più vicinaalla natura. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. La donna sopporta molto più le privazioni relative ai piaceri e ai bisogni che quelle relative alla vanità. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. La minaccia della pena eterna non può essere la ragione immediata di azioni moralmente buone, ma certo può costituire un forte contrappeso agli allettamenti del male per impedire che venga sopraffatto il sentimento immediato della moralità. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. La noia è una sorta di anelito verso un piacere ideale. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. La vita di coloro che godono solamente, senza ponderazione e moralità, sembra non avere alcun valore. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Le donne sono più per l'amore voluttuoso, gli uomini più per l'amore tenero. Tutte le vedove si risposano, ma non tutti i vedovi. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Non anteporre sempre sé stessi agli altri è il segno distintivo della socialità. Anteporre sempre un altro a sé stessi è una debolezza. L'idea di uguaglianza regola tutto. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Non è necessario essere partecipi della sventura naturale degli altri; è necessario invece essere partecipi dell'ingiustizia patita da altri. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Non si possono ascoltare a lungo discorsi saccenti. Una persona che non si trascura in nulla diventa fastidiosa. Troppa attenzione verso sé stessi risulta penosa. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Non vi è uomo che non senta il pesante giogo dell'opinione, ma nessuno lo elimina. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Riguardo alla compassione c'è da rilevare solo che non deve mai dominare, ma dev'essere subordinata alla capacità e al desiderio ragionevole di fare del bene. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Si ama ciò che è bello, si rispetta ciò che è nobile, si tratta con ribrezzo ciò che è brutto, si disprezza ciò che è ignobile. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Si offendono le donne con l'abitudine di adularle. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Si può odiare colui che ha ragione, ma si è obbligati a stimarlo altamente. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Un danno, certo non il minore, tra quelli provocati dalla marea di libri che ogni anno inonda il nostro continente è che si trascurano quei libri veramente utili che di quando in quando affiorano nel vasto oceano dell'erudizione libresca e che sono condannati a condividere un destino di caducità con il resto della pula. C'è la tendenza a leggere molto, per poter dire di aver letto. C'è l'abitudine a non soffermarsi a lungo su di un libro. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Una delle ragioni per cui la rappresentazione della morte non ha l'effetto che potrebbe avere è che noi, in quanto esseri operosi, giustamente, per natura, non dovremmo affatto pensare ad essa. Immanuel Kant, Bemerkungen, Meltemi Editore, Roma 2001. Una persona si sente felice solo in quanto soddisfa un'inclinazione. Immanuel Kant, Osservazioni sul sentimento del bello e del sublime, Fabbri, Milano 1996. |