Che si mostri interesse per la filosofia, non attesta alcuna disposizione al pensiero.
Che cosa significa pensare, SugarCo Edizioni, Milano 1978. Così come non si possono tradurre le poesie, non si può tradurre un pensiero. Si può tuttavia in ogni caso parafrasarlo. Ma appena si tenta una traduzione letterale, tutto viene modificato. Ormai solo un Dio ci può salvare, Guanda, Parma 1987. I sentimenti, anche i più belli, non appartengono alla filosofia. Dei sentimenti si suol dire che sono qualcosa di irrazionale. La filosofia, per contro, non solo è qualcosa di razionale ma rivendica a sé per sua natura il governo della ragione. Che cos'è la filosofia, il melangolo, Genova 1981, p. 11. Il dolore elargisce la sua forza che risana. Pensiero e poesia, Armando Editore, Roma 197. Il provar stupore sorregge la filosofia e la domina dall'inizio alla fine. Che cos'è la filosofia, il melangolo, Genova 1981. Il senso comune ha una sua propria necessità, afferma il suo diritto con l' unica arma che gli appartiene: l' appello all'"ovvietà" delle sue richieste e delle sue considerazioni. Dal canto suo la filosofia non può confutare il senso comune, perché quest'ultimo è sordo al suo linguaggio. Sull'essenza della verità, Editrice La Scuola, Brescia 1973. L'affermazione di Nietzsche: "Dio è morto" non ha nulla a che fare con la tesi propria di un ateismo corrente. Significa: il mondo soprannaturale, segnatamente il mondo del dio cristiano, ha perso la sua forza nella storia. Se le cose non fossero state così, come sarebbe stata possibile la prima guerra mondiale? E a maggior ragione la seconda? L'autoaffermazione dell'università tedesca - Il rettorato 1933/34", il melangolo, Genova 1988. L'essenziale è che noi ci troviamo nel cuore del compimento del nichilismo, che dio è "morto" e che ogni spazio per la divinità è sbarrato. L'autoaffermazione dell'università tedesca - Il rettorato 1933/34", il melangolo, Genov 1988. L'Esserci, in quanto gettato essere-nel-mondo, è già da sempre consegnato alla propria morte. Essere e tempo, Utet, Torino, rist. 1978 (ed. originale 1927). L'inizio del nostro essere storico-spirituale (...) è 'irruzione della filosofia greca L'autoaffermazione dell'università tedesca - Il rettorato 1933/34", il melangolo, Genova 1988. La certezza della morte si accompagna all'indeterminatezza del suo "quando". Essere e tempo, Utet, Torino, rist. 1978 (ed. originale 1927). La "filosofia", nella sua essenza, è greca. (...) L'affermazione: la filosofia è greca, nella sua essenza non dice nient'altro che questo: l'occidente e l'Europa, e solo essi, sono nel loro più intimo processo storico, originariamente "filosofici". Questo fatto è attestato e dimostrato dal sorgere e dal predominio delle scienze. (...) Non ci sarebbero mai state scienze se la filosofia non le avesse precedute e anticipate. Che cos'è la filosofia, il melangolo, Genova 1981, p. 15. La filosofia non potrà produrre nessuna immediata modificazione dello stato attuale del mondo. E questo non vale soltanto per la filosofia, ma anche per tutto ciò che è mera intrapresa umana. Ormai solo un Dio ci può savare. Ormai solo un Dio ci può salvare, Guanda, Parma 1987, p. 136. La memoria è il raccogliersi del pensiero. Che cosa significa pensare, SugarCo Edizioni, Milano 197. La morte è un modo di essere che l'Esserci assume da quando c'è. "L'uomo, appena nato, è già abbastanza vecchio per morire". Essere e tempo, Utet, Torino, rist. 1978 (ed. originale 1927). La tecnica nella sua essenza è qualcosa che l'uomo di per sé non è in grado di dominare. Ormai solo un Dio ci può salvare, Guanda, Parma 1987. La verità di una cosa consiste sempre nell'accordo della cosa presente col concetto "razionale" della sua essenza. Sull'essenza della verità, Editrice La Scuola, Brescia 1973. Mai siamo noi a pervenire ai pensieri, sono essi che ci raggiungono. Pensiero e poesia, Armando Editore, Roma 1977. La morte si rivela certamente come una perdita, ma è qualcosa di più di quanto coloro che rimangono possono esperire. Nei patimenti per la perdita del defunto non si accede alla perdita dell’essere quale è patita da chi muore. Noi non sperimentiamo mai veramente il morire degli Altri; in realtà non facciamo altro che esser loro vicino. Essere e tempo, Utet, Torino, rist. 1978 (ed. originale 1927). Nel senso più lardo, la morte è un fenomeno della vita. Essere e tempo, Utet, Torino, rist. 1978 (ed. originale 1927). Nello stesso istante in cui si compie l'inizio della filosofia, incomincia anche l'espressa dominazione del senso comune (la sofistica). Il senso comune si richiama all'ovvietà dell'ente manifesto e considera ogni problema del pensiero come un attentato al sano intelletto umano e alla sua infelice suscettibilità. Sull'essenza della verità, Editrice La Scuola, Brescia 1973. Nessuno può assumesi il morire di un altro. Ognuno può, sì "morire per un Altro". Ma ciò significa sempre sacrificarsi per un Altro "in una determinata cosa". Ma questo morire-per... non può mai significare che all'Altro sia così sottratta la propria morte. Ogni Esserci deve assumersi in proprio la morte. Nella misura in cui la morte "è", essa e sempre la essenzialmente la mia morte. Essere e tempo, Utet, Torino, rist. 1978 (ed. originale 1927). Ogni indecisione vive soltanto di ciò tra cui non sa decidersi. Che cosa significa pensare, SugarCo Edizioni, Milano 1978. Ogni scienza è filosofia, che lo sappia e lo voglia, oppure no. Ogni scienza resta vincolata all'inizio della filosofia. Da esso la scienza trae la forza della propria essenza, posto che di tale inizio sia all'altezza. L'autoaffermazione dell'università tedesca - Il rettorato 1933/34", il melangolo, Genova 1988. Quella che è stata la funzione della filosofia fino ad oggi è stata ereditata dalle scienze. (...) La filosofia si dissolve in signole scienze: la psicologia, la logica, la politologia. "Ormai solo un Dio ci può salvare", Guanda, Parma 1987. "Si è" ciò di cui ci si occupa. Essere e tempo, Utet, Torino, rist. 1978 (ed. originale 1927). Si sa della certezza della morte, ma non si "è" autenticamente certi della propria. Essere e tempo, Utet, Torino, rist. 1978 (ed. originale 1927). Una cosa è fissare e descrivere le opinioni dei filosofi. Ben altra cosa è discutere con loro intorno a ciò che essi dicono e cioè di ciò di cui parlano. Che cos'è la filosofia, il melangolo, Genova 1981. |