Anche i propri pensieri non è possibile restituirli completamente in parole.
Friedrich Nietzsche, La gaia scienza, Libro III, 243, Adelphi, Milano 1965. Certo, non v'è cosa nell'universo che non serva da stimolo al pensiero. Jorge Luis Borges, Altre inquisizioni, 1952, "Pascal". Che parlando ci s'intenda, questo non è mai qualcosa di garantito. Emanuele Severino, in AA.VV., Che cosa fanno oggi i filosofi?, Bompiani, Milano 1982. Chi molto dice - pensa poco. Carlo Dossi, Note azzurre, Adelphi, Milano 20102, 1587. Chi parla a lungo da solo in presenza di altri senza adulare gli ascoltatori, si rende antipatico. Johann Wolfgang Goethe, Massime e riflessioni, TEA, Milano 1988. Chi poco pensa molto erra. Leonardo da Vinci, Aforismi, novelle e profezie, Tascabili Economici Newton, Roma 1993. Ci si pente raramente di parlare poco; spessissimo di parlare troppo: massima trita e popolare, che tutti conoscono e di cui nessuno tiene conto. Jean de La Bruyère, I caratteri, Einaudi, Torino 1981. Come negli abiti di gala è una debolezza volersi distinguere per qualche foggia particolare e inusitata, allo stesso modo, nel linguaggio, la ricerca di frasi nuove e di parole poco conosciute deriva da un'ambizione puerile e pedantesca. Michel de Montaigne, Saggi, Mondadori, Milano 1970. Dietro ogni pensiero si nasconde un affetto. Friedrich Nietzsche, Frammenti postumi 1885-1887, Adelphi, Milano 1975, p. 19. I grandi pensieri vengono dal cuore. Vauvenargues, Riflessioni e massime, TEA, Milano 1989. I pensieri sonosegni di un giuoco e di una lotta degli affetti: rimangono sempre collegati con le loro radici nascoste. Friedrich Nietzsche, Frammenti postumi 1885-1887, Adelphi, Milano 1975, p. 22. Il linguaggio è la madre, non l'ancella del pensiero. Karl Kraus, Detti e contraddetti, Adelphi, Milano 1992. Il linguaggio per essere perfetto dovrebbe essere inchiodato sulla cosa, invece la cosa non la raggiunge mai. Italo Mancini, in AA.VV., Che cosa fanno oggi i filosofi?, Bompiani, Milano 1982. Il mondo del pensiero è solo un secondo grado del mondo fenomenico. Friedrich Nietzsche, Frammenti postumi 1885-1887, Adelphi, Milano 1975, p. 12. Il nostro parlare ha le sue debolezze e i suoi difetti, come tutto il resto. La maggior parte delle cause degli sconvolgimenti del mondo sono grammaticali. Michel de Montaigne, Saggi, Mondadori, Milano 1970. Il nostro pensare e valutare è solo un'espressione delle brame che vi ardono dentro. Friedrich Nietzsche, Frammenti postumi 1885-1887, Adelphi, Milano 1975, p. 10. Il nostro pensiero è fatto dello stesso materiale di tutte le cose. Friedrich Nietzsche, frammento postumo, autunno 1881. Il pensiero non è mai libero: è limitato dall'orizzonte della testa. Stanislaw Jerzy Lec, Pensieri spettinati, Giunti Editore S.p.A. / Bompiani, Milano 2017, p. 116. Indebolire un pensiero per farlo comprendere non è poi gran male. Jean-Paul Sartre, L'esistenzialismo è un umanismo, Mursia, s.d. Io credo più nelle cose che nelle parole. Ezra Pound, Aforismi e detti memorabili, Newton Compton, Roma 1993. Io domino solo il linguaggio degli altri. Il mio fa di me quello che vuole. Karl Kraus, Detti e contraddetti, Adelphi, Milano 1992. L'uomo che veramente sa, può dire tutto ciò che è trasmissibile in pochissime parole. Ezra Pound, "Aforismi e detti memorabili, Tascabili Economici Newton, Roma 1993. La chiarezza adorna i pensieri profondi. Vauvenargues, Riflessioni e massime, TEA, Milano 1989. La lingua non debbe andare inanzi al pensiero. Motti e facezie del Piovano Arlotto, a cura di Gianfranco Folena, Ricciardi, Milano-Napoli 1953. La stupidità non esenta dal pensare. Stanislaw Jerzy Lec, Pensieri spettinati, Giunti Editore S.p.A. / Bompiani, Milano 2017, p. 41. La tua lingua non corra avanti rispetto al pensiero. Chilone, in I Sette Sapienti, a cura di Bruno Snell, Bompiani, Milano 20152. Le cose più semplici e più facili da pensare sono normalmente così lunghe da dire! Vladimir Jandélévitch, La menzogna e il malinteso, Raffaello Cortina Editore, Milano 2000. Le medesime parole, profferite da bocche diverse, acquistano significati differenti, persino antitetici. Alessandro Morandotti, Le minime di Morandotti (2), Scheiwiller, Milano 1980. Le parole sono senza tempo. Si dovrebbero dire e scrivere con la consapevolezza della loro atemporalità. Kahalil Gibran, Aforismi (sabbia e spuma), Newton Compton, Roma 1993. Ma perché esprimersi? Il poco che si dice, sarebbe stato meglio non dirlo. Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine e Poesie, Newton Compton, Roma 2013. Non penso, dunque non esisto. Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine e Poesie, Newton Compton, Roma 2013. Non bisogna sempre dir tutto, perché sarebbe sciocco; ma quello che si dice, bisogna che sia tale lo si pensa, altrimenti è una malvagità. Michel de Montaigne, Saggi, Mondadori, Milano 1970. Non ci comprenderemo mai fra noi finché non avremo ridotto la nostra lingua a non più di sette parole. Kahalil Gibran, Aforismi (sabbia e spuma), Newton Compton, Roma 1993. Nulla potrà mai tradurre perfettamente ciò che una persona sente. Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine e Poesie, Newton Compton, Roma 2013. Pensare in modo contrario alla propria epoca è eroismo. Ma parlare contro la propria epoca è follia Eugène Ionesco, cit. in Ben detto, a c. di G. Cuneo e M. Unnia, Il Sole 24 ore, Milano 1992, p. 23. Pensiamo perché non sappiamo. Ezra Pound, Aforismi e detti memorabili. Tascabili Economici Newton, Roma 1993. Per nulla le molte parole esprimono un savio pensiero. Talete, cit. in Diogene Laerzio, Vite e dottrine dei più celebri filosofi, Giunti, Firenze-Milano 2017. Quando l'anima è piena di sentimenti, le nostre parole son piene di interesse. Vauvenargues, Riflessioni e massime, TEA, Milano 1989. Quando ascolta parole l'uomo, in genere, crede che ci sia dietro qualche cosa da pensare. (MEFISTOFELE) Faust, Mondadori, Milano 1970. Quanto può dirsi, si può dir chiaro; e su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere. Ludwig Wittgenstein, Pensieri diversi, Adelphi, Milano, 1988. Se non si scrive perché si pensa, è inutile pensare a fin di scrivere. Vauvenargues, Riflessioni e massime, TEA, Milano 1989. Si fa sempre meglio a dire francamente quello che si pensa senza voler star lì a dimostrare; poiché tutte le prove che adduciamo non sono poi altro che variazioni delle nostre opinioni, e la gente che la pensa diversamente non sta a sentire né le une né le altre. Vauvenargues, Massime e riflessioni, TEA, Milano 1988 Su ciò, che non si può pensare, neppure si può parlare. Ludwig Wittgenstein, Pensieri diversi, Adelphi, Milano, 1988. |